Per preparare i fagioli stregoni non servono magie né pozioni, servono solo le indicazioni del nostro chef Stefano De Gregorio che ha ideato per noi una ricetta fantastica a base di questi fagioli magici, cavolo nero e delle meravigliose carote al rafano. Non temete non è tutto sanissimo come sembra, è un piatto dalle infinite proprietà benefiche per il nostro organismo ma di nascosto ci sono anche 3 fette di lardo per regalare un sapore unico a questa ricetta, che può essere servita come antipasto o preparata in abbondanza come primo piatto al posto di una zuppa o un minestrone.
I fagioli stregoni sono una specialità piemontese, terra particolarmente indicata per la loro coltivazione. Sono di colore chiaro con striature che variano dal bordeaux e marroncino e, come molti legumi, sono privi di colesterolo e ricchi di proteine, fibre, carboidrati, sali minerali e vitamine: un alimento sano ed equilibrato insomma. La loro prerogativa è quella di essere friabili e teneri in cottura e con un valore calorico inferiore di un terzo rispetto a quello dei cereali. I fagioli stregoni si utilizzano principalmente all'interno delle zuppe, e soprattutto di ricette della tradizione gastronomica piemontese, come la paniscia per esempio: un risotto con salame, cotiche e fagioli stregoni dal sapore gustoso e deciso. In Valsesia ogni anno questo piatto diventa protagonista dei festeggiamenti del carnevale, viene distribuito alla popolazione in ricordo in un antica usanza che prevedeva che i primi a essere serviti fossero anzini e carcerati. Un gesto di solidarietà che viene ripetuto ancora oggi.
Il fagiolo rappresenta da sempre il cibo delle classi povere che lo introducevano nella dieta come sostitutivo della carne visto che era meno costoso ma ricchissimo di proteine. Spesso quando si mangiano i fagioli capita di sentirsi gonfi ma c'è qualche piccolo suggerimento perchè per evitare questo problema basta saperli cucinare bene. Il primo trucco sta nel mettere una foglia di alloro nell'acqua di cottura per rendere tutto più digeribile. Oltretutto la presenza dell'alloro aiuta a sgonfiare l'addome. Potete anche aggiungere un po' di curcuma nell'acqua di cottura dopo averli lasciati in ammollo prima di essere cucinati, questo garantisce un ottimo risultato ma la cosa più importante è lasciarli cuocere a lungo senza "farli borbottare" basta farli "lentamente sussurrare". In questo modo potrete trarne soltanto benefici.
Anche il rafano è una radice delle meraviglie dal punto di vista sia di gusto che di benessere. Si tratta di una pianta erbacea perenne che cresce in luoghi freschi e ombreggiati. Viene piantato a febbraio e raccolto in autunno ed è conosciuto anche con il nome di Barbaforte, come uno dei figli dei Barbapapà. La parte della pianta che viene utilizzata maggiormente è la radice che ha colore bianco e forma cilindrica. Il rafano è un antibiotico naturale grazie a un potente olio antibatterico che contiene e conferiesce il tipico sapore pungente e piccante alla radice. È molto efficace anche per combattere i malanni di stagione visto che aiuta a liberare le vie respiratorie. Potete consumare le foglie piccole in insalata essendo molto tenere. La radice può essere usata in molti modi: dalle salse agli infusi. Noi lo utilizzeremo per dare un tocco pungente alla dolcezza delle carote.