Pizza dolce di mozzarella... dentro c'è la Campania, con la mozzarella di bufala (senza lattosio, così anche chi è intollerante o semplicemente non la digerisce bene, un po' come la maggior parte delle persone sulla terra, se la può godere). Poi ci sono i frutti rossi: dissetanti, ricchi di proprietà benefiche (che approfondiremo più avanti). Infine, lo zucchero di canna (caramellato e bruciacchiato qua e là, per rendere il tutto più saporito). Non è una triade meravigliosa?
Oggi, insieme allo chef Stefano De Gregorio, impari a fare la pizza dolce di mozzarella, un dessert che tira in ballo la chimica e ti fa giocare con scioglimenti (non di ghiacciai), bruciature (quelle buone), caramellizzazioni (queste sono sempre buone) e sapori acidi e basici (il ruolo dei frutti rossi e dell'uva).
La pizza, questo piatto famoso in tutto il mondo. Oggi la facciamo in un modo buffo e particolare. Non c'è la pasta della pizza e, al suo posto, usiamo la mozzarella. Ma come la si può stendere così, senza far niente? Qualcosa la facciamo, ricordati di tenere da parte il latte della mozzarella e non buttarlo via! Altrimenti non si riesce a fare il miracolo.
I frutti di bosco
Lamponi, mirtilli e ribes sno i frutti rossi che useremo per questa ricetta. Insieme all'uva, creano un equilibrio perfetto di acidità, gusto e persino di forme e colori. Sono succosi e profumati, nutrienti perché ricchi di sali minerali e vitamine e sono i frutti più apprezzati dell'estate e non solo. Chi è tanto fortunato da averne un cespuglio vicino a casa, stia attento alle spine e vada a farne incetta.
More, ribes, fragoline di bosco, mirtilli e lamponi sono ricchissimi di acqua, ne sono composti addirittura al 90%, e per questo sono frutti dissetanti e depurativi, con capacità antiossidanti, che contrastano i radicali liberi e portano benedici anche al sistema cardioircolatorio. Provali la mattina con i pancake e lo sciroppo d'acero, oppure nello yogurt con il muesli. Anche cotti sono buonissimi, in padella, riscaldati con succo di limone e zucchero di canna, diventano un coulis e sono buonissimi anche da abbinare al pesce. Provare per credere!